Morì questo prelato l’anno 1431 (122), dopo di avere governata la chiesa di Catania intorno a tredici anni.
Di Arnaldo Ruggiero de Pallas noi non abbiamo altra notizia, eccetto che fu de’ conti di Pallas, ch’è una cospicua famiglia di Aragona. Noi ritroviamo fin dall’anno 1314 un altro Arnaldo Ruggiero de Pallas, che si accasò con Urraca de Entença rispettabilissima dama, il quale poi l’anno 1328 ottenne dal re Alfonso IV il cingolo militare con altri illustri cavalieri (123). Il nostro, ch’ebbe lo stesso [45] nome, fu l’anno seguente 1422 confermato nel viceregnato di Sicilia.
Il terzo Niccolò Castagna, nato Siciliano, fu famoso per la sua destrezza nel maneggiare gli affari. Fu egli consigliere del re Martino I, tesoriere generale del regno, maestro razionale, e strategoto di Messina sua patria. Lo stesso re Martino l’adoprò in molti rilevantissimi negozî, ne’ quali diede saggio della sua attività, e fedeltà nel servigio reale. Morti i due Martini I e II, ed eletto re di Aragona e per conseguenza di Sicilia Ferdinando il Giusto, fu spedito alla corte di questo principe come ambasciadore del regno, e della città di Messina, per rallegrarsi della sua assunzione a quel trono. Fu perciò amato dai principi, e signore potente in Sicilia; giacchè oltre le baronìe di Saponara, e di Rocca, possedè quelle di Biscari, di Bavuso, di S. Andrea, di Monforte, di Calvaruso, di Condrò, ed altri feudi, che sono indicati dallo Inveges (124). Fu anche pio signore; imperocchè per suo testamento l’anno 1424 fondò un ospedale nella strada de’ Fiorentini, che mena all’argenteria in Messina, vicino alla chiesetta di s. Maria di Monserrato, lasciandovi delle ricche rendite per mantenerlo (125).
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