Prima di partire da Messina il serenissimo Pietro, sostituì per vicerè di Sicilia Ruggiero Paruta palermitano. La cedola fu spedita a Messina ai 9 di giugno 1435, e fu registrata in Palermo nella regia cancellaria (162) ai 18 dello stesso mese, in cui viene questi eletto vicerè con ampia facoltà di poter sostituire. Devono in questo luogo emendarsi i cronologi Antonino d’Amico, e Vincenzo Auria, che fissano l’elezione di Ruggiero Paruta l’anno 1436, quando costa chiaramente dalla cedola che accadde nell’anno antecedente. Di questo cavaliere, che durò pochissimo tempo per allora nel governo di Sicilia, altro non sappiamo, se non che fu dal re Alfonso eletto per castellano del regio palazzo, e avea anche l’onore di essere maestro razionale del regio patrimonio.
CAPO XI.
Antonio de Cardona, Adam de Asmundo, Leonardo di Bartolomeo, e Battista Platamone presidenti del regno.
Siccome Ruggiero Paruta lasciato vicerè dall’infante Pietro fu costretto a partire per portarsi a Gaeta dal re Alfonso, e per trattar con esso di presenza alcuni rilevanti affari, così in forza dell’autorità conferitagli dalla cedola del serenissimo infante durante la sua lontananza, costituì per suoi luogotenenti, e presidenti del regno i suddetti quattro personaggi. L’elezione di questi dovè essere registrata nella regia cancellaria, o nell’uffizio del protonotaro. Antonino Amico nella sua cronologia cita la pag. 166 del registro di quella dell’anno 1435-1436, ma questo registro oggi manca, come nell’officina del protonotaro mancano quelli del 1433-1434, del [56] 1434-1435, e del 1435 e 1436, lo che ci priva di molte notizie, che potrebbero interessare questa cronologia de’ vicerè di Sicilia.
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