Due cavalieri della nobilissima famiglia di Urrea dominarono colla carica luminosa di vicerè di Sicilia sotto il governo del re Alfonso il Magnanimo, Ximen de Urrea, e dopo di questo Lopes Ximenes de Urrea, lo che debbe attentamente avvertirsi per iscansare l’errore di taluni, che di questi due non ne hanno fatto che un solo. Così il Pirri (211), enumerando i vicerè che governarono sotto i re aragonesi della schiatta di Castiglia, non nomina che il solo Lopes Ximenes de Urrea successore di Raimondo de Perellos, cui dice che fu sostituito dall’anno 1444 fino all’anno 1459. Ma il canonico Antonino d’Amico (212), e dietro a questo Vincenzo Auria (213) distinguono abbastanza l’uno dall’altro, e in questo impiego fanno durare colla scorta dei pubblici documenti il secondo sino all’anno 1475, come noi in appresso anderemo additando. Che poi sieno stati due distinti l’uno dall’altro, si fa troppo chiaro dalle sottoscritte che si osservano nei dispacci viceregî, giacchè il primo quasi costantemente si soscrive Ximen de Urrea, e l’altro quasi sempre Lop Ximenes de Urrea. Egli è vero, che in taluni dei registri così della cancellaria, che del regio protonotaro si trova talvolta scritto: Ximen de Urrea in quegli anni, in cui dovrebbe scriversi Lop Ximenes de Urrea, e talvolta Lopes Ximenes de Urrea, dove dovrebbe solamente essere scritto Ximenes de Urrea (214); ma questi furono certamente errori dei copisti, i quali, siccome questi due vicerè furono l’uno dietro l’altro, poterono confondere il nome dell’uno col nome dell’altro.
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