È molto verisimile, che Lupo Ximenes de Urrea, dopo la improvvisa partenza che far dovette per marciare al soccorso di Siracusa, e delle navi regie assalite dai Veneziani, volendo portarsi in corte per dar conto al re Alfonso di ciò che era accaduto, abbia lasciata come una reggenza, che regolasse interinamente gli affari del regno. Fu questa composta da quattro maestri razionali, i quali furono Adamo Asmundo, Pietro Speciale, Calcerano de Corbera, e Pietro Gaetano, dal maestro segreto Giovanni Abatelli, da quattro [74] giudici della gran corte, e dal conservatore di quel tempo. L’atto almeno di elezione di costoro, come presidenti del regno, fa menzione della necessità in cui era questo vicerè di andare alla corte per conferire col re affari che riguardavano il suo reale servigio (251), ed è dato dei 23 di luglio XII indizione 1449.
Non sappiamo se prima di questo fatto di Siracusa sia accaduto il tumulto di Modica, che vien rammentato dal Caruso (252), e dal padre Abate Amico (253). Scrivono eglino che avendo Giovanni Bernardo Caprera figliuolo del famigerato Bernardo, e signore di Modica con angarie disgustati i suoi sudditi, questi presero le armi, e tumultuando contro il padrone, cui imputavano una intollerabile tirannia, e la usurpazione ancora dei reali diritti, inalzarono le reali insegne. Il vicerè informato di questa sollevazione chiamò presso di se Giovanni Bernardo per discolparsi, e spedì in Modica due ministri non solo per sedare quei moti, ma per esaminare ancora se il conte fosse reo di quei delitti, di cui era incolpato.
| |
Lupo Ximenes Urrea Siracusa Veneziani Alfonso Adamo Asmundo Pietro Speciale Calcerano Corbera Pietro Gaetano Giovanni Abatelli Siracusa Modica Caruso Abate Amico Giovanni Bernardo Caprera Bernardo Modica Giovanni Bernardo Modica
|