Ritornato, siccome detto abbiamo, Lupo Ximenes de Urrea al suo proprietario governo di Sicilia continuò a reggere colla solita prudenza questo regno sino alla morte del re Alfonso accaduta ai 26 di giugno 1458. Era questo sovrano tutto occupato nella guerra coi Genovesi, che erano anche sostenuti dal re di Francia, il quale avea loro somministrate molte truppe sotto il comando di Giovanni di Angiò figliuolo di Renato. Le cose erano ridotte a tali estremi, che se la morte non avesse reciso lo stame della vita di Alfonso, Genova bloccata per mare e per terra, e ridotta già in fame sarebbe fra pochi dì caduta. Ma Alfonso, mentre si aspettava di giorno in giorno la lieta notizia, che finalmente quella altiera repubblica avea ceduto alle possenti sue armi, s’infermò agli 8 di maggio 1458 nel Castelnuovo, dove abitava, con febbre, che dal suo principio fu creduta dai medici pericolosissima. Purnondimeno, malgrado la gravità del morbo, egli non lasciava di dare le necessarie provvidenze per sconfiggere i Genovesi. Ma sempre più malignando, e imperversando la infermità, passò, forse per cambiar aria, al castello dell’Uovo, dove peggiorò, e finalmente ai 27 del seguente giugno se ne morì nell’età di anni settantaquattro non ancor compiti, lasciando inconsolabili i suoi sudditi, per aver perduto il più grande, e il più magnanimo dei principi di quel secolo, e i Genovesi lieti e contenti per essersi liberati dal più fiero loro nemico, e per avere conservata la libertà, che erano già all’orlo di perdere.
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