Il P. Pietro Ansalone nella Storia, che fa di molte famiglie cospicue della Sicilia (351), parlando di questa di Requesens assicura, che ebbe la signoria della terra di Aci, che ora è passata nella famiglia Reggio.
CAPO XVI.
Ritorno di Lupo Ximenes de Urrea al governo di Sicilia. Giovanni Moncada presidente del regno per la supposta di lui partenza. Morte del de Urrea.
Quantunque Lupo Ximenes de Urrea fosse dimorato lungi dalla Sicilia per lo spazio di presso a sei anni, cioè dall’anno 1459, quando andò ad accompagnare il principe di Viano alla corte del re Giovanni, fino all’anno 1465, in cui ritornò a governarci, non fu nondimeno mai spogliato dalla carica di nostro vicerè; e sebbene in questo spazio di tempo fossero stati eletti il Moncayo, e il Requesens colla medesima viceregia dignità, non ostante nelle loro cedole sempre è espresso, che vi erano promossi durante la lontananza dell’Urrea (352). Vi ritornò egli all’anno 1465 non solamente a nome del re Giovanni di Aragona, ma per parte ancora del principe Ferdinando, riconosciuto, come abbiamo osservato, per primogenito, ed erede dei regni del padre (353).
La prima delle azioni di Lupo Ximenes de Urrea, dapoichè ritornò a reggere il nostro regno, fu un’ambasceria mandata al re di Tunisi. Ci è ignoto a quale oggetto principalmente vi sia stata spedita; se perchè si fosse disturbata la buona armonia fra quella reggenza, e la nostra Sicilia, o per altra cagione. Nella lettera che il mentovato vicerè scrisse a quel re sotto li 30 di novembre 1465 (354), solo si avvisa, che i due inviati, il venerabile religioso maestro Salvo teologo, e dottore delle leggi di Dio (355), e messer Francesco Martino si mandano per alcune facende che occorrono.
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