Quanto sarebbe desiderabile che le cure del governo si rivolgessero nuovamente a questo oggetto! I nostri archivii regii, come altre volte ho avuto occasione di rammentare, sono mancanti di parecchi monumenti, che non tutti si sono perduti, ma restano ancora negli archivî particolari delle chiese, e delle famiglie. Non sarebbe ella una cosa utile, che l’attenzione di chi presiede all’amministrazione di questo regno obbligasse i possessori a consegnare alle regie officine, quelle carte che mancano, affinchè se ne avessero le copie estratte dalle medesime, ed autenticate dai regî ministri, e così gli archivî non ne restassero privi?
E giacchè siamo su di questo proposito, mi piace di avvertire, che sarebbe parimente necessaria un’altra provvidenza intorno alle carte, che tuttavia esistono nei regî archivî. Questi preziosi monumenti sono pessimamente conservati. I luoghi, nei quali si custodiscono, sono umidi, e niente ventilati; i volumi, spezialmente gli antichi, si rinvengono nella maggior parte disciolti; alcune pagine di essi volanti, e soggette a smarrirsi; molte carte corrose dalla tignuola, e l’inchiostro in alcune è così dileguato, che a gran fatica, e spesse volte interpetrando vi si leggono le parole. Sarebbe perciò d’uopo, che si scegliessero delle camere asciutte, dove l’aria fosse libera; che i volumi disciolti si rilegassero, e si battessero, perchè la polvere non ne consumasse il resto; e che si facessero le copie di quei che a stento si leggono, e coll’andare del tempo diverranno così consunte, che qualunque uomo pratico non sarà più capace di cavarne le mani.
| |
|