Queste mormorazioni giunsero a penetrare nei gabinetti reali, e Giovanni per evitare il male, che ne potea nascere, si determinò di allontanarli sotto un altro pretesto.
Fra gli altri incarichi, che furono dati al nuovo vicerè, vuolsi che vi sia stato quello di frastornare il matrimonio, che il re di Napoli Ferdinando stava trattando fra uno dei suoi figliuoli, ed Anna Caprera contessa di Modica. Giovanni Caprera figliuolo del famoso Bernardo, di cui si è favellato nel primo, e nel presente libro di questa cronologia, era morto senza eredi, e perciò succedea nei vasti stati l’unica sua sorella Anna, cui i due Guglielmi Pujades, e Peralta aveano accordata l’investitura della contea suddetta. La fresca [108] età di questa dama, che non avea che diciotto anni, la nobiltà del suo sangue, e la considerabile dote (443) che possedea, le attrassero molti concorrenti, che anelavano per averla in isposa, e fra questi un figliuolo di Ferdinando re di Napoli, a cui forse non dispiacea il metter piede nel nostro regno. I due viceregnanti, che allora reggevano la Sicilia, penetrarono i maneggi segreti, che si faceano dal re Ferdinando, e ne avvisarono immediatamente il re di Aragona, il quale sapendo il genio della nazione siciliana di avere un proprio sovrano, e dubitando, che mettendo il piede in Sicilia un figliuolo del re di Napoli, non tentassero i nostri di scuotere il giogo aragonese, acclamando questo principe per suo signore, s’ingelosì di questo trattato, e cercò di attraversarlo, dandone la commissione al vicerè conte di Prades (444). Ma questo istesso vicerè era uno di coloro, che pretendevano di fare entrare nella sua casa questa ricca, e nobile donzella; ei procurava di ottenerla in isposa di Ferdinando Cardona suo nipote, nato dal suo primogenito il contestabile di Aragona, e credea di avervi un maggior diritto per conto della moglie sua, che era della stessa famiglia Caprera.
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