Il vicerè di quella isola coi senatori, ed uffiziali si erano ricoverati nel forte castello di Cagliari; e trovandosi senza truppe, munizioni da guerra, e viveri, scrissero pressanti lettere al conte di Prades, chiedendo questi soccorsi, senza i quali quel regno agevolmente sarebbe caduto nelle mani dei rubelli (448). L’affare era di molta [109] importanza; e perciò il conte di Prades, considerando quanto tornasse al servizio del re di Aragona la conservazione di quella isola, da una parte spedì tosto in soccorso di essa due vascelli carichi di grano, e fe’ preparare la nave di un certo Oliver, per trasportarvi vettovaglie, ed altro, che prontamente bisognasse; e dall’altra convocò in Palermo per i 15 di febbraro uno straordinario parlamento, invitandovi gli ordini dello stato, acciocchè si dassero le provvidenze per soccorrere, e difendere la Sardegna. Si dà conto di quanto abbiamo riferito nella circolare data in Palermo ai 13 di gennaro 1478 (449). Gli atti di questo congresso parlamentario si sono dispersi, come gli antecedenti, e i nostri storici neppure lo menzionano; laonde ci è ignoto cosa siesi ivi trattato, e quali soccorsi siensi poi mandati in Sardegna. Il Surita (450) scrive, che in esso fu inoltre fatto al re un donativo di venticinque mila fiorini per la guerra, che sostenne in Sardegna. Ci resta di questo parlamento nell’uffizio del protonotaro (451) una carta, che contiene un atto di suprema autorità, che esercitarono i tre ordini dello stato radunati in parlamento, e rappresentanti il regno, dei 17 di marzo 1478, con cui confermano per un’altro biennio, cioè per gli anni XII, e XIII Indizione, i giudici della gran corte, perchè questo è il servizio del re.
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