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      Al conte di Adernò non era assegnato salario, e faticando egli cotidianamente per il servigio del regno; spendendo anche del suo, per prevenire i pericoli, dai quali era la Sicilia minacciata, stimò che fosse conveniente e per rimunerazione dovuta alle sue fatiche, e per ristorarsi delle spese fatte, che gli fosse assegnato. Ricorse adunque al sacro consiglio, il quale conoscendo ragionevole la di lui dimanda, gli assegnò mille, e cinquecento fiorini, e per allora mille fiorini, contando dal dì, che partì il Cardona, fino al mese di settembre. Il dispaccio segnato da lui, e dai regî consiglieri ai 30 di agosto 1479 fu indirizzato a Gismondo de Luna conte di Sclafani maestro portolano (473). Si dovea dirigere al regio tesoriero; ma poichè l’erario era esausto perciò il sacro consiglio determinò, che i mille fiorini, ossia la somma di once ducento segli pagasse sopra le tratte dei grani, che si estraevano dai porti, e regii caricadori, e perciò si ordinò al maestro portolano, che permettesse che il presidente del regno potesse estrarre o per se, o per mezzo di altri, franchi da ogni dazio, tanti grani, quanti i diritti della estrazione compissero la somma di mille fiorini.
      Prima che il conte di Prades arrivasse alla corte, era stato eletto il suo successore Gaspare de Spes, o che i Messinesi avessero fatto questo colpo, o che il re Ferdinando avesse voluto ricompensare i servigii di questo suo famigliare. Il dispaccio, in cui è dichiarato vicerè di Sicilia lo Spes, è dato nella villa Detaceres a’ 10 di marzo 1479 (474), come in appresso diremo.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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