Restò convinto il papa dalle ragioni fattegli suggerire da’ sovrani mentovati; e perciò sotto i 12 di luglio dello stesso anno fe’ un’altra bolla, con cui rivocò la prima, e concesse, che si continuasse, nulla ostante il donativo, l’esazione delle decime. Questa seconda bolla fu intimata dal Centelles all’arcivescovo di Reggio, o al suo vicario, perchè fosse eseguita. Il dispaccio viceregio è dato in Palermo a’ 4 di agosto 1488 (517).
Prima di questo dispaccio ne abbiamo un altro del pari interessante la nostra storia; fu questo sottoscritto nella stessa città di Palermo sotto i 18 di giugno del medesimo anno (518). Bajazette II. sultano di Costantinopoli dopo di aver fatta la pace con Pietro Ambusson gran maestro dell’ordine Gerosolimitano, e dopo di essersi assicurato di non avere più che temere da Zisim suo fratello che quel gran maestro si era obbligato di far custodire sotto la più rigorosa guardia, e promesso di non mai consegnarlo a verun principe cristiano, o infedele, che potesse valersi de’ di lui diritti per turbare la pace dell’impero Turco (519), rivolse l’animo a molestare l’Italia. Innocenzo VIII. che guardava con ispavento l’armamento, che facea il gran signore, non avea trascurato di scrivere a tutti i principi, che aveano degli stati in Italia, perchè si collegassero per la comune difesa. Fu perciò avvertito il Centelles a stare all’erta per il regno di Sicilia, ch’ei governava. Avea questi avute ancora alcune notizie da Costantinopoli da’ suoi corrispondenti, i quali gli avvisavano, che fosse fama che quei preparativi si facessero per invadere le tre isole, di Malta, del Gozzo, e della Pantellarìa, per cui avrebbe dominato ne’ nostri mari.
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