Nel rovescio vi si vede il cappello vescovale, alla destra del quale sta il bacolo, e alla sinistra la croce, fra le quali insegne prelatizie, e sotto il cappello sta scritto: DOCTOR. FUNDAMENTALIS. MOR. MDXI. le quali ultime parole additano mortuus anno 1511.
CAPO XXIII.
Ugo de Moncada vicerè, Bernardino Bologna arcivescovo di Messina presidente del regno, e in caso di morte Pietro Sancez Catalayud.
Fu di breve durata il governo dell’arcivescovo di Palermo, e del maestro giustiziere nella carica di presidenti del regno. Il re Ferdinando il Cattolico nello stesso tempo, in cui destinò Raimondo Cardona al viceregnato di Napoli, elesse per suo successore in quello di Sicilia Ugo Moncada, il di cui nome sarà sempre memorando negli annali della nostra storia, come si farà chiaro da quanto saremo per dire nel libro, che siegue. Era egli di Valenza cavaliere di Rodi, e priore di S. Eufemia; avea servito col carattere di capitano nelle truppe di Cesare Borgia figlio di Alessandro VI, detto il duca Valentino, che era del partito de’ Francesi, nella guerra per il regno di Napoli: ma disgustatosi del re di Francia, e passando a’ servigî del re Cattolico, venne anche a militare sotto le insegne aragonesi (620). Il gran Capitano conoscendone i meriti, e particolarmente il valore in guerra, e il disinteresse, nelle turbazioni, in cui era la Calabria per causa del conte di Ayelo governadore, il quale avea più a cuore il suo vantaggio, che il pubblico bene, deposto questi dalla carica, mandò a reggere quella provincia l’anno 1504 il mentovato de Moncada (621). Persuaso adunque il re Ferdinando dell’abilità di questo cavaliere, e grato a’ servigî fatti alla sua corona, lo promosse al viceregnato di Sicilia.
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