Pensier canuti in giovanile etate,
e che fra le massime della politica riguardava, come la principale, la salvezza del popolo: Salus populi suprema lex esto, conobbe benissimo che la Sicilia non potea esser tranquillata, se non si allontanavano da essa il Moncada, e i principali baroni, che si credevano i motori della sedizione. Chiamò adunque alla Corte il Moncada, e i due conti di Golisano, e di Cammarata, rimettendo al suo esame questa gran contesa. Acciò poi non passasse in esempio che nelle rivoluzioni, che accadeano nelle città, gli abitanti si scegliessero coloro che dovessero interinamente governarli, levò di carica i due marchesi di Geraci, e di Licodìa, e scelse con dispaccio dato in Brusselles agli 8 di luglio 1516, che fu poi esecutoriato in Messina a’ 30 del seguente agosto (686), per presidente del regno, durante la lontananza del Moncada, Giovanni Vincenzo de Luna conte di Caltabellotta, che era strategoto di Messina; ed ordinò, che si annullasse quanto si era fatto in Sicilia contro il Moncada (687). Il conte di Caltabellotta si portò subito in Palermo, e seppe così saggiamente condursi col popolo, che si acquistò una grande riputazione non meno presso il re, che presso tutta la nazione. La sola terra di Bivona, ch’era di sua pertinenza, ebbe a dolersi del suo rigore (688).
Ubbidendo ai comandi reali partì da Messina Ugone Moncada ai 28 di agosto 1516, e andossene a Reggio, d’onde prese la via delle Fiandre, dove tuttavia dimorava il re Carlo. Erano seco il famigerato giureconsulto Pietro di Gregorio, e Francesco Safonio, i quali vi andarono ancora come ambasciadori di Messina; ed inoltre Blasco Lanza, Geronimo Guerrieri, e Cesare Gioeni catanesi, i quali essendo del partito di Moncada si erano rifuggiti in Messina.
| |
Salus Sicilia Moncada Corte Moncada Golisano Cammarata Geraci Licodìa Brusselles Messina Moncada Giovanni Vincenzo Luna Caltabellotta Messina Sicilia Moncada Caltabellotta Palermo Bivona Messina Ugone Moncada Reggio Fiandre Carlo Pietro Gregorio Francesco Safonio Messina Blasco Lanza Geronimo Guerrieri Cesare Gioeni Moncada Messina
|