Ciò fatto volle tenere questo imperadore il parlamento generale nel suo palagio, dove dimorava, della famiglia Ajutamicristo, che oggi appartiene a’ principi di Paternò, e ne stabilì l’apertura a’ 16 di settembre. Arrivato questo giorno ei assiso in soglio parlò per bocca del protonotaro Ludovico Sances (790) agli ordini dello stato, mostrando loro il piacere di aver visitato questo regno, come ei desiderato avea da che era arrivato alla [175] monarchia di Spagna, tanto per conoscere vassalli così fedeli, come per rimediare ad alcuni inconvenienti, principalmente sull’amministrazione della giustizia, intorno ai quali gli erano arrivate le querele della nazione; ma che le sue circostanze non gliel’aveano finallora permesso. Ora però ch’era andato a Tunisi per benefizio della repubblica cristiana, e di questo regno, e che gli era riuscito di farne sloggiare il corsaro Barbarossa, avea risoluto, prima di ritornare in Spagna, malgrado la sua malsana salute per le fatiche della guerra, e dei viaggi, di compiere, come avea fatto, questo suo desiderio. Dopo questo grazioso preambolo rappresentò loro le grandissime spese, che si erano fatte per questa impresa, e quelle che tuttavia far si doveano, per difendere questo regno; e li esortò, giacchè si trattava del loro benefizio, e di mantenere la cristiana religione, acciò col solito amore, e colla sincera fedeltà mostratagli in ogni tempo, si determinassero a contribuire straordinariamente una buona somma di denaro, con cui potesse egli supplire ai bisogni di questa impresa (791).
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