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      Volentieri aderì alla giusta dimanda del vicerè quella rispettabile adunanza, ed oltre l’ordinario donativo, accordò cento dieci mila scudi per la difesa del regno, che volle che si pagassero sopra le tande, che l’anno antecedente si erano imposte per ricattare il dazio del tarì imposto l’anno 1540 sotto il governo del vicerè Ferdinando Gonzaga (930). In questo parlamento ebbe il duca di Medinaceli il solito regalo di cinque mila fiorini.
      Finito il parlamento non istimò il vicerè di starsene rinchiuso dentro le mura di Messina per aspettarvi la flotta ottomana, ma pensò, giacchè era pronta la flottiglia delle galee siciliane, di andare verso i lidi di Calabria per spiare gli andamenti della medesima. Avea egli risoluto di fare questa mossa tosto che era passata l’armata turca agli 8 di giugno, e in fatti col parere del sacro consiglio avea eletto per presidente del regno Niccolò Maria Caracciolo vescovo di Catania, come costa dal dispaccio dato nella detta città ai 15 dello stesso mese (931). Ne differì di poi l’esecuzione, e volle prima celebrare il parlamento, dopo il quale eseguì il suo disegno. In capo a pochi giorni se ne ritornò; la classe turca dopo di avere danneggiato molte città del regno di Napoli, e di avervi fatte diverse migliaja di schiavi, vedendo che le altre città erano ben fortificate, e guarnite, andossene in Corsica, e di poi in Antibo, dove dovea unirsi colla flotta francese. Perciò il duca di Medinaceli non trovando il nemico fe’ ritorno in Messina.
      Una nuova rotta data a’ Francesi nel mese di luglio di quest’anno, per cui il re Filippo ricuperò Dunquerque, e la tregua, e poi la pace fattasi fra questo principe, e il re di Francia, fecero chiudere per conto degli Spagnuoli il tempio di Giano, e quietati così gli strepiti militari fu il re Cattolico in grado di ascoltare le voci dei suoi popoli, che dimandavano di essere liberati dalle scorrerìe dello infaticabile Dragutte, che da Tripoli inquietava il loro commercio.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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