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      Fu cosa agevole lo indurre questo sconsigliato giovanetto ad abjurare la fede di Gesù Cristo, e ad abbracciare la legge di Maometto. Conosciutisi di poi i talenti di questo garzone, fu tenuto presso il gran signore, che lo fe istruire nell’arte della guerra, e fe dei così rapidi progressi, dando dapertutto prove non equivoche del suo valore, che fu in grandissima estimazione presso i suoi sovrani, i quali non solo lo promossero all’onore di bassà, ma lo ferono poi generale di mare, e di terra, nel qual posto diè sempre attestati di coraggio, e di virtù, ed acquistò immense ricchezze. Noi favelleremo in altra parte di quest’opera del mentovato rinnegato sotto il nome di Sinam bassà.
      Queste continove prede, che faceano i Musulmani sopra i sudditi della corona di Spagna irritarono l’animo del re Filippo II, il quale mal soffriva che Dragutte, e gli altri corsali facessero delle scorrerìe nella Puglia, nello Abruzzo, e ne’ nostri mari, e più di ogni altra cosa gli rincrescea l’ardire di Dragutte, che orgogliosamente si era presentato ai lidi di Chiaja presso la città di Napoli, e vi avea fatta una considerabile preda di quei nazionali. Pensò adunque di rendere loro la pariglia, e di farli snidare dai mari soggetti alla sua monarchia. Considerava egli che costoro diventavano ognora più ardimentosi specialmente ne’ mari di Spagna, perchè aveano un sicuro asilo al Pegnone, volgarmento detto il Sasso di Velez. Era questa una fortezza innalzata su di uno scoglio dirimpetto Gibilterra, detta Pegnone, perchè il detto scoglio avea la forma di una grossa pina.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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