La viceregina, ch’era rimasta incinta, partì da Palermo ai 16 del seguente agosto, e corteggiata dal presidente del regno, e dalla nobiltà s’imbarcò, e accompagnata da quattro galee andossene in Napoli (1043).
Il conte Giuseppe Francesco Landriano fu del pari riputato un eccellente capitano, di cui si valse con buon successo l’augusto Carlo V nelle guerre di Germania, e particolarmente contro Filippo Langravio d’Assia. Le di lui militari imprese gli ottennero dallo imperadore molti gradi, e fu per fino eletto uno dei suoi consiglieri di guerra. Nella stessa riputazione fu presso il re Filippo II, che oltre di avergli donata la terra di Pandino, e di averlo anche ammesso nel consiglio di stato, lo creò strategoto di Messina, carica allora assai considerabile in Sicilia, e lo fe maestro di campo nello esercito, che stavasi preparando della sacra lega contro Selimo imperadore de’ Turchi (1044). Prese egli moglie in Sicilia, e si accasò con Ippolita Settimo sorella di Carlo marchese di Giarratana, dal quale maritaggio n’ebbe una figliuola chiamata Vittoria, che fu poi madre del cardinal Carpegna.
Fu breve il governo di questo presidente. Il re Filippo II, o che si volesse valere di così prode capitano, che avea già eletto [227] maestro di campo, nella guerra col Turco, come si è detto, o per altro motivo, ch’è a noi ignoto, udita la morte del marchese di Pescara destinò per presidente del regno a suo beneplacito Carlo di Aragona, e Tagliavia principe di Castelvetrano, che avea altre volte retto il regno nella stessa carica.
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