Ne fu sottoscritto il dispaccio in Madrid ai 17 di settembre 1571, quantunque egli non se ne fosse messo in possesso, se non agli 8 di novembre dell’istesso anno (1045).
Ne’ primi giorni del suo governo gli arrivò la lettera del re Cattolico de’ 28 di dicembre, che abbiamo di sopra accennata, nella quale questo sovrano rilevando alcuni abusi, che si erano introdotti nel tribunale della regia monarchìa, dà alcune provvidenze per ripararli, ed intorno a certi altri disordini, che il cardinal Alessandrino esagerava a nome della corte romana, chiede a questo presidente del regno di volerne essere informato. I regolamenti dati dal detto monarca intorno alla riforma da farsi furono sette, e sono i seguenti: 1° Che per giudice della monarchìa fosse sempre eletta una persona ecclesiastica, cui nei memoriali non si potesse più dare il titolo di Santissimo, come prima si costumava, ma gli si dasse un titolo più conveniente. 2° Che le prime istanze fossero lasciate libere a’ vescovi, e le seconde a’ metropolitani giusta la forma dei decreti del concilio Tridentino. 3° Che non si potesse esigere verun diritto, quando dai regî ministri si accorda la esecutoria a’ rescritti di Roma. 4° Che non si procedesse contro i vescovi per cause criminali, e che questi non potessero essere chiamati a capriccio, e senza un rilevante motivo alla corte. 5° Che si ammettessero le lettere degli ordinarî a favore de’ loro chierici, e in difesa de’ medesimi. 6° Che nelle cause criminali i chierici dovessero essere giudicati dagli ecclesiastici, e che non potessero essere costretti da’ giudici laici, e obbligati a rispondere a forza di tormenti: e 7° Che sieno osservate, ed eseguite intorno a’ suddetti articoli le ordinazioni del Sinodo di Trento.
| |
Madrid Cattolico Alessandrino Santissimo Tridentino Roma Sinodo Trento
|