Opiniamo adunque che questa controversia fra la corte di Roma, e i re di Sicilia, per cui era andato in Ispagna il cardinale Alessandrino, restò per allora indecisa. Infatti noi osserviamo che nulla ostanti i regolamenti mandati dal re Filippo al presidente del regno l’anno 1571, l’elezione del primo giudice di monarchia ecclesiastico non fu fatta, secondo il Pirri (1046), che nell’anno 1582; e sebbene noi la crediamo accaduta più tosto nell’anno antecedente, sempre è vero che si tardò almeno dieci anni ad eseguire il primo regolamento dato da quel monarca.
Prima che il conte di Landriano dimettesse il governo della Sicilia, era arrivato in Messina nel mese di agosto il serenissimo Giovanni d’Austria fratello bastardo del re Cattolico, ch’era stato eletto generale comandante della poderosa flotta della lega (1047), [228] stabilita contro l’imperadore di Costantinopoli, che consistea in duecento nove galee, oltre le galeazze, e le navi da carico, ed in ventidue mila combattenti (1048). Quella città allora brillava, vedendo dentro le sue mura personaggi così rispettabili, e tanti prodi campioni, che andavano a sagrificarsi per tenere lontano il Turco, e il suo porto pieno di galee, e di navi. Non è del nostro scopo il descrivere questa impresa; solo diremo che dopo di essersi fatti diversi consigli di guerra (1049), si marciò contro il nemico, e si ottenne quella memorabile vittoria alle isole Curzolari, che fe tanto onore alla sacra lega, da cui fu sconfitta la flotta ottomana.
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