Pagina (494/1481)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Costui stavasi nella sua terra d’Avola nella valle di Noto, dove era a portata di soccorrere le città marittime, ch’erano più esposte alle invasioni degli Ottomani.
      Essendosi sciolta la sacra lega per la pace chiesta, ed ottenuta da’ Veneziani da Selimo imperadore de’ Turchi, il re Filippo, ch’era irritato col corsaro Ulucchiali per i danni, che arrecava a’ lidi cristiani, ordinò al fratello che marciasse coll’armata alla conquista di Tunisi. Ad eseguire questa impresa bisognava molto denaro; e siccome ricorrea il tempo del triennale ordinario parlamento, il presidente del regno principe di Castelvetrano lo convocò nel regio palagio di Palermo nel mese di aprile 1573, e radunati i parlamentarî mostrò loro le ingenti spese, che far doveansi dal re per tenere lontani i nemici infedeli, e soggiunse che perciò, oltre i donativi ordinarî, si dovrebbero esibire al medesimo degli straordinarî sussidî; ma nondimeno trovandosi il regno esausto, assicurò che restava il monarca contento, ch’eglino accordassero ciò che poteano. Conobbero gli ordini dello stato il bisogno, in cui era il re, e dopo varie conferenze a’ 13 del detto mese riportarono la risposta al presidente del regno: scusandosi, se non faceano le offerte che il loro animo desiderava, a cagione delle conosciute angustie, nelle quali si trovava la Sicilia; e dissero, ch’eglino avrebbono fatto il solito donativo de’ trecento mila fiorini in tre anni, ed avrebbono prorogato tanto quello dei cento mila per le fortificazioni, quanto i due dei quarantotto mila fiorini per i ponti, e de’ ventiquattro mila scudi per i regî palagi; e per conto delle spese, che far dovevansi per la guerra cogl’infedeli, dichiararono ch’erano contenti, che la somma di cinquanta mila scudi offerta nel parlamento dell’anno 1561, e prorogata per altri sei anni l’anno 1567, per il mantenimento di sei galee, e l’altra di cento mila scudi esibita nel parlamento dell’anno 1564, da trarsi dalla gabella della macina per anni undici, affine di mantenersi altre dieci galee, e mille fanti, che il re Cattolico o non avea spese, o avea impiegate in altri usi, s’impiegassero in avvenire a quell’uso migliore, che più sembrerebbe a S.M., disgravandola dall’obbligo, che avea innanzi contratto, di erogarlo per le galee, e i fanti mentovati (1063). Ebbe questo presidente nel detto parlamento il donativo de’ cinque mila fiorini.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



Appendice - Indici - Note




Avola Noto Ottomani Veneziani Selimo Turchi Filippo Ulucchiali Tunisi Castelvetrano Palermo Sicilia Cattolico