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      Oltre il baloardo, che abbiamo mentovato, ai suoi tempi fu aperta la piazza volgarmente detta Bologna da Luigi Bologna, che ne fu il direttore, la quale nobilita, ed illumina la strada del Cassero; e fu nel di lui governo edificato il Borgo di S. Lucia, che accrebbe notabilmente l’estensione della città. Non è perciò da maravigliarsi che il re Filippo II chiamandolo a [236] Madrid, in ricompensa de’ di lui meriti l’abbia distinto col toson d’oro, l’abbia di poi eletto governatore di Milano, ed indi vicerè di Catalogna, ed abbia al medesimo affidati i suoi interessi nella dieta tenuta nella Colonia Agrippina. Il successore di questo monarca, Filippo III, lo ebbe in pari estimazione, giacchè lo elesse per presidente del consiglio d’Italia, e gli diede il governo della vasta monarchia di Spagna.
      Noi abbiamo avuto il piacere di osservare una rarissima medaglia coniata per questo ragguardevolissimo personaggio l’anno 1575 (non sapremmo dire in quale occasione), che ci è stata comunicata dal signor canonico Giovanni de Cosmi. Vi si vede nel diritto il di lui volto coll’epigrafe: CAROLUS ARAGONIUS. MAGN. SICULUS. Sotto il busto evvi lo stemma della Sicilia, cioè le tre coscie, e a lato l’anno 1575. Il titolo di gran Siciliano era quello, con cui solea frequentemente chiamarlo Antonio Perrenotto detto il cardinal de Granvelle. Nel rovescio che trovasi alquanto maltrattato, vi si osserva una Fama, che vola per l’aria, ma il braccio destro, che dovrebbe tener la tromba, non vi si scuopre.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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