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      Sotto di essa Fama stanno due putti sedenti sopra un ovato, in cui forse era lo stemma della famiglia, posato sopra uno zoccolo, ed essi tengono nelle mani un corno, che suonano. A picciola distanza par che siavi il mare, sul quale sorge il pianeta delle ore. Attorno a questo rovescio vi si legge HIC. DUCET.
      Non partì tosto per Ispagna questo principe di Castelvetrano; dovendo egli prima dar sesto agl’interessi di sua casa, prepararsi per il viaggio, e condurre seco tutta la sua famiglia, giacchè andava a fermarsi alla corte. Differì adunque la sua mossa fino agli 8 di aprile dell’anno seguente 1578, in cui s’imbarcò sopra una delle galee della squadra di Sicilia, ch’era detta Palermo, cui andava di conserva un’altra della stessa flotta ch’era detta S. Angelo, nella quale erano molti passaggieri, e religiosi, fra’ quali si mentovano quattro Benedittini monaci Cassinesi. Diversi cavalieri ancora palermitani parenti, ed amici di questo principe lo seguirono fino a Madrid. Fu però questo viaggio disastroso, e funesto. Camminavano i detti legni prosperamente con buon vento di scirocco, e non erano distanti dalle bocche di Capri più che trenta miglia, quando all’improvviso si videro assalite da otto galeotte algerine. La capitana Palermo, come quella ch’era la più leggiera, si era discostata dalla sua compagna intorno a due miglia, in guisa che questa trovossi sola, e in un più vicino rischio di divenire preda di quei Mori. L’una e l’altra, non avendo forze bastanti per azzuffarsi con otto legni nemici bene armati, si disposero a salvarsi.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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