Filippo II si dispose a far valere i suoi diritti di buon’ora, [240] armandosi, quanto bisognava, per mare, e per terra; ma fino che visse questo cardinale non fe uso, che dei manifesti, per addimostrare la sua pretensione, e venne a capo per mezzo di essi, e dei suoi inviati, a fare che il vecchio Arrigo agli 8 di gennaro 1580 chiamati gli stati del regno proponesse loro di riconoscerlo per suo successore, sebbene gli ordini lo avessero ricusato (1103). Morto però il vecchio re, ed acclamato Antonio bastardo di Luigi fratello del medesimo, conobbe Filippo che non era più ora di adoprar carte, e marciando verso il Portogallo diede battaglia a’ 25 di agosto al ridetto principe Antonio in Alcantara, lo sbaragliò, ed entrò vittorioso in quella città, e così di poi conquistò tutto il Portogallo.
Non passò guari da questo tempo, che giunse in Sicilia la notizia lieta della suddetta conquista del regno di Portogallo fatta dal re Cattolico (1104); che rallegrò gli animi dei Siciliani, i quali provarono un singolare piacere all’udire i prosperi avvenimenti delle armi spagnuole, ai quali avea molto contribuito la squadra delle nostre galee. Ma spiacevole fu l’avviso arrivato di poi della morte della regina di Spagna Anna moglie del re Cattolico, la quale era perita del male detto del Castrone, e che il re istesso trovavasi attaccato dallo stesso malore, e facea temere della sua vita. Il vicerè udendo queste nuove, e stando incerto della salute del monarca delle Spagne, stimò di differire a miglior tempo le dimostrazioni di giubilo, e di doglia; le stabilì nel mese di dicembre 1580, ed ordinò, che per li 4 del detto mese si facessero delle pubbliche feste, e delle illuminazioni per l’acquisto del Portogallo, e che dopo tre giorni si celebrassero i solenni funerali per la morte della suddetta regina Cattolica.
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