Essendo svanito allora il timore dell’armata turca, Ponz de Leon, e Colonna se ne ritornarono colle ridette truppe; ma il vicerè, che forse avea più sicure notizie, comandò che ritornassero a Malta.
      La strada del Cassero così tagliata direttamente sino alle sponde del mare, e la superba porta Felice marmorea, che già vi si era eretta, faceano scomparire l’altra porta, che era in cima alla medesima strada, e chiamavasi Porta Nuova, ch’è attaccata al regio palagio, dove oggi abitano i vicerè, per dove era passato, come abbiamo detto, l’augusto Carlo V l’anno 1535 tornando dall’acquisto di Tunisi. Il Senato di Palermo sin dall’anno 1569, avea determinato di ridurla in una miglior forma, come costa dagli atti di questo magistrato del medesimo anno (1116), da’ quali rilevasi, che furono incaricati Niccolò Spadafora segreto della città, e il senatore Giovanni del Castrone, per fare che fosse resa più magnifica; giacchè prima non avea che un solo ordine ornato di colonne, e un cornicione, come può vedersi dal disegno, che ne diede Gaetano Giardina (1117). Qualunque ne fosse stata la cagione, la determinazione di questo magistrato non fu allora eseguita, e non si diede mano a renderla così superba, come oggi è, che nell’anno 1583 sotto il governo di questo vicerè Colonna; nè si terminò, che sull’entrare dell’anno seguente 1584. Volea il vicerè che si chiamasse Porta Austriaca, e ad altri piacea che si dovesse dire Porta Imperiale in memoria dell’augusto Carlo V, nondimeno conservò l’antico suo nome, e tuttavia è chiamata Porta Nuova.