Fu spedita la real cedola ai 26 di gennaro 1585 in Alcalà (1136).
Partì il nuovo vicerè da Spagna al più presto, che gli fu possibile, e arrivò a Napoli sulla fine del mese di maggio, dove trovò tutta la città in iscompiglio per la tumultuazione poco prima accaduta, nella quale morì l’eletto del popolo Gian Vincenzo Staraci, la di cui tragedia fu diligentemente raccontata dal Summonte (1137). Era vicerè in quel regno Pietro Giron Duca d’Ossuna, il quale, conoscendo i lumi del nostro vicerè, il pregò a fermarsi ivi sino che fosse smorzata la sedizione, aiutandolo coi suoi consigli. Condiscese a’ di lui voleri il conte di Albadalista, così per servire l’amico, come perchè questo affare riguardava il re Cattolico, e vi si trattenne.
Ma siccome non volea egli indugiare ad esercitare il comando in Sicilia, scrisse al marchese di Briatico, acciò mandasse in Napoli i ministri, nelle mani dei quali potesse fare il solito giuramento, e prender possesso della nuova dignità. Quest’ordine sorprese tutti, non essendovi stato esempio che i vicerè s’investissero di questa carica fuori del regno; e però così il presidente suddetto, come i ministri del consiglio si opposero a questa risoluzione, che riputavano stravagante, e pregiudizievole alle antiche, e costanti costumanze del regno. Pur nondimeno, replicando gli ordini l’inflessibile Spagnuolo, convenne di ubbidire, e di mandare in Napoli il protonotaro del regno, che ricevette dal conte il giuramento di osservare le leggi, le costituzioni, e i capitoli del regno, e gli diede il possesso del viceregnato (1138).
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