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      Allora fu che questo vicerè vedendo rimosso ogni pericolo, e promettendo la stagione una messe straricca, pose un freno all’avidità de’ negozianti, ed ordinò che il prezzo de’ grani si minorasse: prescrivendo che non si potesse vendere più di cinque scudi la salma (1175).
      Se in quest’anno restò la Sicilia libera dalla penuria de’ grani, fu a rischio di perdersi per un altro male, che la minacciava. Era penetrata in Malta la pestilenza, e la mortalità era grande in quella isola (1176). Il conte di Olivares intento ad impedire, che questo flagello non facesse ivi ulteriore progresso, e non si comunicasse al vicino nostro regno, spedì Luigi de Campo al gran maestro, acciò in suo nome gli esibisse ogni ajuto nella funesta occasione, in cui si trovava, e ancora acciò invigilasse a ciò, che ivi accadea, e ne lo avvisasse frequentemente; e intanto spedì delle circolari per tutte le nostre città marittime: prescrivendo che impedissero ogni approccio di barche, che venissero da Malta, o da altro sospetto luogo; nè si dasse pratica, se prima, dopo una rigorosa contumacia, non si sapesse, e costasse che le merci, che recavano i marinari, e i passaggieri erano sane, e libere dalla pestilenza; ed ordinò che ogni città, e terra si custodisse dal pericolo (1177). Ma questi timori durarono in Sicilia poco tempo. Pietro Parisi celebre medico trapanese, spedito in Malta dal vicerè ad istanza del gran maestro, diede così utili provvidenze, che in breve l’isola, e il convento furono liberati dal micidiale morbo, e il nostro regno dal pericolo di esserne attaccato (1178).


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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