Furono di poi fatte grandiose feste per l’assunzione di questo principe al soglio di Spagna (1222). Le esequie però si differirono all’anno seguente e furono celebrate ai 27 di gennaro 1599, e queste si trovano minutamente descritte nella cronaca manoscritta spesse volte da noi rammentata del Paruta (1223), il quale ci conta che l’orazione funerale fu recitata da Francesco Bisso; ma si sbaglia, giacchè questi, come abbiamo osservato, la recitò in Messina; e dir dovea il P. Ottavio Gaetani, il quale come scrisse l’Aguilera (1224) edidit se vivo orationem italicam in funere Philippi Secundi quater praelo redditam ab anno 1601 ad 1617.
Nello stesso anno ritornò in Palermo il duca di Macqueda per celebrarvi uno straordinario parlamento, che fu intimato nel regio palagio per i 27 di marzo. L’oggetto, per cui fu radunata questa assemblea, fu appunto la esaltazione di Filippo III alla corona di Spagna, e lo sponsalizio dell’infanta Isabella sorella del re con Alberto arciduca d’Austria. In queste fauste occasioni fu dimandato un donativo straordinario. Veramente era la Sicilia rifinita: la carestia sofferta per molti anni, le spese fatte per la difesa del regno contro le invasioni dei Turchi, e quel che più importa, la mancanza del commercio per i corsari, che infestavano i suoi mari, l’aveano dissanguata. Nondimeno desiosi gli ordini dello stato di fare qualunque siesi dimostrazione in così liete congiunture, offerirono al nuovo re dugento settantadue mila, e cinquecento scudi siciliani da pagarsi in tre anni.
| |
Spagna Paruta Francesco Bisso Messina Ottavio Gaetani Aguilera Philippi Secundi Palermo Macqueda Filippo III Spagna Isabella Alberto Austria Sicilia Turchi
|