Sappiamo però, ch’egli arrivò in Palermo a’ 7 di dicembre 1606, nel che è da emendarsi il Bonfiglio (1269), il quale scrisse ch’egli vi giunse a’ 14 dello stesso mese dell’anno seguente 1607. Oltre le nostre cronache, che ce lo attestano (1270), noi caviamo da’ registri del protonotaro che il duca di Vigliena dovette arrivare in detto giorno, ed anno; imperocchè da essi rilevasi che il marchese di Geraci terminò di esercitare la presidenza a’ 9 di dicembre (1271), e il marchese di Vigliena cominciò a sottoscriversi agli 11 dello stesso mese dell’anno 1606 (1272). Solendo adunque trattenersi il vicerè tre giorni al Molo per aspettare che si facciano i preparamenti necessarî, ne’ quali giorni è trattato splendidamente dal [276] senato, dovette egli arrivare a’ 7 di dicembre 1606, e far la pubblica entrata a’ 10 dello stesso mese. Si fermò egli per tre giorni nel palagio, e giardino di Cifuentes, che appartenea allora alla duchessa di Bivona, dove però fu trattato a spese del marchese di Geraci presidente del regno (1273), e poi montando su di una galea venne al solito alla Garita, e cavalcando passò per la Porta Felice, dove gli fu eretto un arco trionfale, che fu ideato e descritto dallo stesso Paruta (1274). Fu egli accompagnato in questa pubblica entrata dal senato, e dalla nobilità, e portossi al duomo, dove diede nelle mani del protonotaro, e del pretore il consueto giuramento, e di poi andossene al regio palagio.
Trovò egli il regno nel più deplorabile stato per la carestìa, da cui era afflitto; e siccome era molto lontana la futura messe, perciò non era da sperarsi di salvare gli abitanti, se non venivano altronde i grani per satollarli.
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