Gl’inquisitori del pari diedero un simile ordine a tutti coloro, ch’erano soggetti al foro dell’inquisizione (1290). Tutte queste provvidenze furono date nello stesso anno 1609, dalle quali si detegge l’errore del Bonfiglio, da noi accennato, che racconta che la moneta non si incominciò a coniare che nel 1610, costando da’ detti monumenti il contrario.
Si celebrò nello stesso anno 1609 nel mese di maggio l’ordinario parlamento nella sala regia del palagio di Palermo. Richiese il vicerè nell’apertura di questa adunanza i consueti donativi, che furono a’ 22 di esso mese concordemente accordati dagli ordini dello stato, come costa dagli atti registrati nell’uffizio del protonotaro, e pubblicati dal Mongitore (1291), da’ quali rilevasi ancora che il vicerè, il suo cameriere, e gli uffiziali regî ebbero il solito regalo. Ma inoltre fu fatta al marchese di Vigliena da’ parlamentarî una offerta straordinaria di sessanta mila scudi. [280] Considerando eglino l’afflizione del medesimo per la schiavitù del figliuolo, che abbiamo raccontata, per mostrargli la loro affezione, e per rilevarlo dalla pena, offerirono la detta somma per riscattare quel cavaliere. Gradì estremamente il Vigliena questo generoso dono; ma con pari generosità, avendo in mira le calamità, in cui era allora la Sicilia, lo ricusò (1292), e pensò a ricomperarlo co’ proprî denari (1293). In questo parlamento fu fissato per la prima volta il salario per i ministri del sacro consiglio d’Italia alla somma di due mila scudi (1294), che poi si è accresciuto, siccome diremo a suo luogo.
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