La guerra della Lombardìa per conto del ducato di Mantova, che noi abbiamo additata alla nota prima p. 309, obbligò il re Cattolico a chiamare da Napoli, e da Sicilia delle truppe. Ebbe dunque ordine il duca di Alburquerque di spedire in Italia una porzione della fanterìa, che era in Sicilia, nell’anno istesso 1630, ed egli vi spedì il terzo de’ soldati pedoni, ch’erano comandati dal marchese della Rocca della famiglia Valdina, e da Francesco Parisi barone di Milocca, che marciarono verso Milano. Providde ancora dalla nostra isola i viveri necessarî per lo esercito spagnuolo (1432). Ma queste truppe ritornarono senza nulla operare; la morte del duca di Savoja, la pace fatta fra le tre monarchìe di Spagna, di Francia, e di Boemia stipolata nella dieta di Ratisbona (1433), e la guerra intimata da Gustavo Adolfo re di Svezia all’augusto Ferdinando II fecero cessare in Italia le militari azioni.
Continuò nel governo della Sicilia il duca d’Alburquerque per tutto l’anno 1631, e per alcuni mesi dell’anno seguente. In questo tempo, che restò del suo viceregnato, noi non troviamo altra cosa degna di essere rammentata, se non la premura, ch’ei si diede di tener netti i nostri mari dalle scorrerìe de’ pirati. Le galeotte di Biserta non [311] lasciavano di attraversare il commercio colle ruberìe, che frequentemente faceano. Egli dunque mosso dalle replicate istanze de’ mercadanti scrisse al gran maestro di Malta Antonio di Paola, affinchè spedisse a Messina le sue galee per unirle alle nostre, e andare in corso contro i Mori.
| |
Lombardìa Mantova Cattolico Napoli Sicilia Alburquerque Italia Sicilia Rocca Valdina Francesco Parisi Milocca Milano Savoja Spagna Francia Boemia Ratisbona Gustavo Adolfo Svezia Ferdinando II Italia Sicilia Alburquerque Biserta Malta Antonio Paola Messina Mori
|