Tutte queste imprese fatte sotto gli auspicî di questo vicerè, siccome le altre riferite prima, debbonsi all’efficacia, e al genio nobile del pretore di quel tempo, cioè a Mario Gambacorta marchese della Motta, che fu in questa carica negli anni 1629 e 1630, cui fu dedicata da Francesco Baronio l’aurea opera de majestate Panormitana, in cui sono descritti i monumenti, che saranno sempre memorabili, eretti da questo insigne capo del senato palermitano. Mi sarà perdonato, se l’amore della patria, e i legami del sangue, che mi uniscono a questa famiglia, mi hanno fatto intrattenere più del dovere in questo racconto.
CAPO XX.
Ferdinando Afan de Ribera duca di Alcalà luogotenente, e capitano generale di Sicilia: Luigi Moncada principe di Paternò, e duca di Montalto presidente del regno.
Avendo il duca di Alburquerque compiuto il secondo triennio del suo viceregnato pensò la corte di dargli un sostituto per reggere la Sicilia, e la scelta cadde sulla persona del duca di Alcalà Ferdinando Afan de Ribera. Il dispaccio è dato in Cervera agli 11 di maggio 1632. Noi lo troviamo nel registro dell’uffizio del protonotaro pubblicato in Messina a’ 18 luglio dello stesso anno (1436). Egli, per quel che scrisse il Longo (1437), non giunse in quella città, che nel mese di ottobre, nel che sospettiamo, che questo scrittore messinese abbia sbagliato, non essendo costume che i dispacci reali si registrino prima del possesso, e perciò opiniamo che ei non già in ottobre, ma in luglio siesi recato alla detta città.
| |
Mario Gambacorta Motta Francesco Baronio Panormitana Afan Ribera Alcalà Sicilia Luigi Moncada Paternò Montalto Alburquerque Sicilia Alcalà Ferdinando Afan Ribera Cervera Messina Longo
|