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      Restarono irritati i Messinesi che si fosse accordata a’ Palermitani, quantunque per una volta solamente, la facoltà di monetare, e ne strepitarono altamente, trovando questa novità pregiudizievole a’ loro privilegi. Molte rappresentanze eglino fecero alla corte di Madrid, ed ottennero finalmente, che restasse sospesa in Palermo la fabbrica delle monete (1450). Non poterono però impedire che non si fossero coniate, sino che non arrivò l’ordine contrario di Filippo IV. Corrono ancora per le mani di tutti alcune monete allora stampate, colle lettere O. G. che sono le [315] iniziali dell’eletto maestro di Zecca. Si osserverà nel decorso di questa storia, come nel secolo, di cui scriviamo, restò poi privata Messina di questo diritto, che fu trasferito alla capitale, che continua a conservarlo.
      Trovavasi la Spagna molto angustiata per la viva guerra, che sostenea colla Francia, la quale era divenuta più pericolosa per la lega fatta dal cardinale di Richelieu cogli Olandesi, alla quale si erano uniti Odoardo Farnese duca di Parma, Carlo Gonzaga duca di Mantova, e Vittorio Amedeo duca di Savoja, tutti e tre principi confinanti collo stato di Milano, ch’era sotto il dominio di Filippo IV. Era morto sul principio di quest’anno il governatore duca di Feria, ed in sua vece era stato eletto a quel governo Diego Gusman marchese di Luganes capitano valorosissimo, che colla sua virtù militare avea l’anno antecedente 1634 sconfitto i Svezzesi. Formatasi la mentovata lega, fu di mestieri di affidare la cura della guerra contro i collegati allo stesso marchese di Luganes, della di cui bravura si erano avute tante prove (1451). Temea la corte di Madrid, che, mentre il detto governatore di Milano era intento a respingere i nemici, non nascesse qualche tumulto in quella città per i maneggi del Richelieu, ch’era capace colle sue cabale di suscitarlo; e perciò ordinò al duca di Alcalà, che abbandonato il governo di Sicilia, andasse nell’assenza di quel governatore a reggere interinamente quel ducato (1452).


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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