I turbini della guerra colla morte dell’augusto Ferdinando II, del duca di Savoja, e del duca di Mantova, lungi dal calmarsi, imperversavano sempreppiù sul pretesto di sostenersi i diritti de’ figliuoli dei due ultimi mentovati duchi, che erano pupilli; le potenze belligeranti accrescevano le armate, ed apportavano agli stati degli stessi pupilli, che vantavano di voler difendere, l’inevitabile rovina. A misura che cresceano gli eserciti, e continuavano gli assedî, e le battaglie si augumentava il bisogno dei principi combattenti. La Spagna, vedendo seccate tutte le sorgenti del denaro, si rivolse di nuovo alla Sicilia, quasichè in ogni angolo di questa isola si trovasse l’oro, e l’argento; e scrisse al duca di Montalto che convocasse un altro parlamento straordinario per chiedere la sovvenzione di due milioni (1465). Fu intimata l’assemblea degli ordini dello stato in Palermo a’ 22 di maggio 1638, in cui chiese il detto presidente il mentovato soccorso, additando i molti nemici, che il re Filippo IV avea sulle spalle, i quali erano intenti a turbare la religione, e a rovinare la casa d’Austria, per opporsi ai quali gli era necessario molto denaro, che non potea sperare, che dalla fedeltà dei suoi amati Siciliani (1466). Conosceano purtroppo gli ordini dello stato l’impossibilità, in cui si trovava il regno di far questa offerta; giacchè era esaustissimo, e aggravato di pesi, e di gabelle; ma siccome non era in loro potestà il fissare la somma del donativo già stabilita dalla corte, si applicarono unicamente a trovare i mezzi per poterla compiacere.
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