D. Carolus Ventimiglia Arcium Siciliae Visitator Generalis, ac muniendae felicis Urbis Praefectus instituit M. DC. XXXVIII.
CAPO XXI.
Francesco de Mello di Braganza conte di Assumar vicerè, Giovannettino Doria luogotenente, Pietro Corsetto governatore del regno.
La corte di Madrid dopo di avere udita la morte del duca di Alcalà vicerè di Sicilia, non volle subito dargli un successore, poichè [321] avea in animo di trarre molto denaro, siccome abbiamo detto, dal nostro regno, nei bisogni, nei quali si trovava per le accennate guerre. Siccome queste dimande non si udivano molto volentieri dai nazionali. amò meglio di farle proporre dal duca di Montalto, ch’era connazionale, e amatissimo in Sicilia; nè si determinò a fare la nuova scelta, se non poichè seppe d’essersi già convenuto nel parlamento tenuto in Palermo nel mese di maggio 1638 di dare al re i due richiesti milioni. Fu dunque promosso al viceregnato di Sicilia il conte di Assumar Francesco di Mello ai 17 di novembre dell’anno istesso. Il dispaccio reale è dato in detto giorno a Madrid (1474).
Partì egli da detta città nel mese di febbraro 1639, e indirizzò le vele verso Messina, dove arrivò sulla fine dello stesso mese, e venne a sbarcare alla spiaggia nominata della Madonna della Grotta, dove evvi un tempio dedicato alla Vergine, che si era cominciato a fabbricare d’ordine del principe Emanuele Filiberto di Savoja, e per la di lui morte era restato imperfetto. Questo nuovo vicerè in ringraziamento alla gran Signora per essere felicemente approdato in Sicilia, lo fe terminare (1475). Il suo arrivo dovè accadere ai 22 o ai 23 dello stesso mese, in cui fu tosto registrata in essa città la cedola reale (1476).
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