Date le dette di sopra disposizioni in Messina, il vicerè si accinse a partirsene per venire a Palermo, dove per il primo di luglio 1645 avea convocato l’ordinario parlamento; e perciò nel mese di febbraio si mosse da quella città, ed arrivò alla capitale. Fattisi i soliti preparamenti per riceverlo, entrò egli agli 11 di esso mese a cavallo accompagnato al solito dal senato, dalla nobilità, e dal sacro consiglio, e recossi al duomo, dove fe il consueto giuramento, e nella stessa forma venne al regio palagio, dove era stato prevenuto dalla viceregina, che corteggiata dalle principali dame vi era andata in carrozza. Non molto di poi volle egli far celebrare nella cattedrale solenni esequie alla regina Isabella Borbone moglie di Filippo IV, e figliuola di Arrigo IV re di Francia, ch’era morta a’ 6 di ottobre dell’anno antecedente (1519). Questa lugubre, e pomposa funzione fu fatta a’ 7 di aprile dell’anno 1645.
      Le spese per le fortificazioni erano considerabili, e l’erario regio era esausto. Il marchese de los Veles nell’occasione del detto parlamento ordinario non lasciò nell’apertura di dimandare a’ tre ordini dello stato, oltre i donativi ordinarî, qualche sovvenzione straordinaria: animandoli a farne ogni sforzo, perchè l’oggetto, per cui si ricercava, non riguardava che la difesa della Sicilia minacciata dal Turco (1520). Avrebbono certamente desiderato i parlamentarî di compiacere il vicerè; e conoscevano pur troppo la necessità di custodire la Sicilia. Ma come poteano eglino dar de’ sussidî straordinarî, se il regno per gli spessi, e considerabili ajuti, che dati avea a’ tre Filippi per le guerre delle Fiandre, dell’Italia, del Portogallo, e della Catalogna, era rifinito, e a stento soddisfar potea i donativi ordinarî, senza speranza di poter ristorarsi, mancando da tant’anni il commercio?