Inoltre con lettere viceregie intimò a tutti i magistrati civici delle città demaniali, che dovessero tantosto rimettere le antiche gabelle, che nelle occasioni delle passate sollevazioni, non potendosi resistere al furore del popolo, erano stati costretti di sopprimere (1600).
Intanto il re Filippo IV trovandosi vedovo, e senza eredi, essendo morto Filippo Baldassare unico suo figliuolo, pensò a passare alle seconde nozze, e prese Maria Anna d’Austria figliuola dell’augusto Ferdinando III, ch’era stata destinata sposa al premorto suo unigenito; la quale venne prima in Italia, e poi imbarcatasi al Finale, veleggiò verso la Spagna. Furono perciò celebrate delle magnifiche [358] feste in Sicilia per le nozze del monarca (1601), e ciascheduno si augurava che da questo accoppiamento sarebbe per nascere il legittimo successore al trono di Spagna, e in tal guisa si precavessero le guerre, che necessariamente doveano scoppiare, se finiva il re di vivere senza maschi.
Fra questi comuni desiderî si sparse in Italia, e poi in Sicilia una sorda voce, che non mai si seppe, se fosse stata vera, o menzognera, cioè che il re Cattolico era gravemente infermo, e di poi, come le notizie passando di bocca in bocca sogliono alterarsi, si assicurò che fosse già morto. Questa falsa fama della morte del sovrano bastò per far nascere in Palermo diversi ragionamenti intorno al futuro destino della Sicilia, che sarebbe stata soggetta alla legge del più forte, non essendovi alcun maschio legittimo erede del creduto morto monarca, nè trovandosi ancor accasata l’unica figliuola di esso, l’infanta Maria Teresa, cui di ragione appartenea la monarchia di Spagna.
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