Dietro alla detta carnificina, era ragionevol cosa che l’attristata città alquanto ringioisse. Se ne presentò favorevole la occasione dal matrimonio già celebrato in Madrid fra il re Cattolico, e la figliuola dell’augusto imperadore Ferdinando III. Fu prima di ogni altra cosa fatta la solenne cavalcata della nobiltà, e del senato ai 26 di febbraio. Questa fu pomposissima, e numerosa, e questo illustre magistrato coi cavalieri marciò in tutta gala al real palagio per rallegrarsi con sua altezza di questo fortunato avvenimento. Nel giorno seguente nella piazza dirimpetto la reale abitazione fu fatto il famoso giuoco del carusello (1610), a cui intervennero sette quadriglie di cavalieri riccamente vestite sotto differenti divise; finito il qual giuoco, vi fu nello stesso palagio una festa di ballo di dame, e di cavalieri. La stagione tempestosa impedì le altre feste, che si erano preparate, ma non si lasciò non ostante d’illuminare la sera la città, e di farsi nell’ultimo lunedì di carnovale la caccia del toro (1611), che introdotta dagli Spagnuoli è tuttora al gusto [361] della nazione, e piace sopratutto alla plebe.
Non potè il serenissimo principe, che ci reggea, trattenersi più a lungo nel regno; era egli stato destinato dal consiglio di Madrid ad impossessarsi delle due piazze di Piombino, e di Portolongone, che erano in potere dei Francesi, e ormai divenute per il loro porto l’asilo dei corsari, che infestavano il Mediterraneo, e impedivano il commercio. Egli adunque, essendo già risarcita la flotta, si dispose a partire da Palermo a’ 20 del mese di marzo.
| |
Madrid Cattolico Ferdinando III Spagnuoli Madrid Piombino Portolongone Francesi Mediterraneo Palermo
|