In questo stato di cose, per non lasciarsi il regno senza un governante, fu risoluto col parere del sacro consiglio di eleggere interinamente per presidente del regno Mr. Francesco Gisulfo vescovo di Cefalù, e intanto scrivere al Redin in Malta, invitandolo a venir subito a prender possesso della carica conferitagli per ordine sovrano. Egli è certo che il duca prima di morire con suo viceregio dispaccio sotto li 10 ottobre dichiarò per luogotenente, e capitan generale Gaspare Giron duca di Usseda suo figliuolo, e nel caso che alla sua morte questi fosse lontano, o in qualche maniera impedito, nominò per presidente del regno fra Martino Redin gran priore di Navarra, e sino che questi fosse venuto al possesso della presidenza, elesse interinamente per presidente, e capitan generale monsignor Francesco Gisulfo, ed Osorio vescovo di Cefalù: costando ciò dal registro del protonotaro (1655); ma non è vero che v’intervenne il voto del sacro consiglio, come riputò l’accennato Auria. Il fatto andò altrimenti, come costa da un altro monumento della stessa officina (1656) de’ 12 di ottobre, in cui raccontasi che seguita la morte del duca di Ossuna, e congregatosi il sacro consiglio, il consultore Alfonso Agras presentò tre reali dispacci. Nel primo si ordinava, che in caso di assenza del duca di Ossuna fosse eletto per vicerè, e capitan generale il duca di Usseda suo figliuolo. Non trovandosi questi presente, stimò il sacro consiglio di aprire il secondo dispaccio, e vi trovò gli ordini del re, il quale comandava, che in mancanza del duca di Usseda fosse eletto per vicerè, e capitan generale l’arcivescovo di Palermo; e poichè questo prelato era morto, fu aperta la terza cedola reale, nella quale era prescritto, che non essendovi l’arcivescovo fosse dichiarato luogotenente, e capitan generale il priore di Navarra.
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