Fu destinato al comando di questa flotta il famoso ammiraglio Adriano Michele Ruiter, che per il suo valore, e la scienza militare spezialmente nelle battaglie navali era divenuto il terrore dei suoi nemici. Questi adunque postosi in cammino marciò verso l’isola di Lipari, andando in cerca dell’armata francese per combatterla. Questa era già uscita dal porto di Messina comandata dal luogotenente Duquesne (1782). S’incontrarono le due flotte ai 7 di gennaro 1676 presso l’isola di Stromboli. Avea seco il Duquesne venti grossi vascelli da guerra, due brulotti, e diverse altre piccole barche, e perciò ad un dipresso erano le forze uguali. Le tenebre della notte, che sopraveniva, impedirono che venissero alle mani, e fu la battaglia differita al dì seguente. Fatto giorno agli 8 dello stesso mese il vice-ammiraglio francese divise la sua armata in tre squadre, e una pari divisione scelse il Ruiter. Dato fiato alle trombe cominciò il sanguinoso combattimento, che fu lungo ed ostinato, in cui e i comandanti, e le soldatesche diedero saggio di gran valore, e destrezza. Le galee regie, per il gagliardo vento, cui non potevano resistere, furono fuori dell’azione, e quando Bernardo Guevara, che le comandava, rasserenatisi alquanto i venti, e calmatosi in qualche modo il mare, accorse per combattere, trovò già terminata la battaglia, nè ad altro potè giovare, che a rimurchiare i vascelli olandesi verso Lipari, essendo del tutto cessato il vento (1783).
      Rappezzate le navi, che si erano maltrattate in quella battaglia, durante la notte seguente, ricomparvero le due accanite flotte allo spuntare dei 9 di gennaro, per ricominciare la zuffa, e si trovarono ambedue accresciute, essendo arrivato da Palermo con nove vascelli da guerra il principe di Montesarchio per rinforzare la olandese, ed essendo venuti da Messina in soccorso della francese altri dieci vascelli condotti dal sig. de Almeres.