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      Bisogna credere che poco dopo la cedola sia arrivata, giacchè negli atti della cancellarìa (1828) troviamo la medesima registrata ai 20 del medesimo mese.
      Premuroso il nuovo viceregnante di eseguire con sollecitudine gli ordini ricevuti dalla corte, si diede fretta a partire per Messina; e siccome la stagione, ch’era assai rigida, e fortunale, non gli permettea di affidarsi alle galee, scelse un vascello majorchino, e conducendo seco alcuni ministri s’imbarcò a’ 5 di gennajo 1679, ed ebbe la sorte nel breve giro di 17 ore di trovarsi nel porto di Messina, dove da incognito recossi al regio palagio. Si divulgò subito la fama del di lui arrivo, che rese stupidi i Messinesi, i quali dalla celerità, con cui era arrivato, si presagivano quel pronto gastigo, che il buon Gonzaga non avea saputo, o non avea voluto loro ancor dare.
      Non s’ingannarono punto nelle loro congetture. Il conte di Santo Stefano, senza molto indugio, nel dì seguente al suo arrivo, cioè a’ 7 di gennaro, con suo viceregio dispaccio abolì l’accademia militare detta della Stella, la quale era composta da cento nobili, che portavano per divisa, come si è detto (1829), una stella d’oro nel petto attaccata con un nastro, e soppresse la ragguardevole carica di strategoto antichissima in quella città: ordinando, che in avvenire la città fosse retta da un governatore. Un altro ordine nel giorno di appresso, ottavo del mese, si promulgò, con cui era vietato che potessero più chiamarsi illustri senatori coloro, che erano addetti all’amministrazione dell’annona, e prescritto che si dovessero semplicemente nominare spettabili eletti.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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