Fu anche aggiunta una seconda fontana a quella, che vi era stata situata nel viceregnato di Marco Antonio Colonna, che fu presa dalla piazza detta la Fiera vecchia, dove stava collocata, e per darvisi alcun ordine, si frappose a giusta proporzione il teatro di marmo fabbricato l’anno 1681 fra le ridette fontane (1872).
Il mentovato principe di Valguarnera, [426] quantunque godesse la protezione del conte di Santo Stefano, che molto si compiacea nell’osservare abbellita la città, e per opera di questo pretore ben regolata, e tranquilla, ebbe nonostante a provare un sensibile dispiacere, prima che questo vicerè abbandonasse il governo del regno. La etichetta presso gli Spagnuoli fu sempre riputata come una regola, che non può preterirsi senza grave colpa. Era morta a’ 10 di marzo 1682 una figliuola del detto pretore; e dovendo nell’associazione andarvi i senatori, furono questi pregati da Ponzio Valguarnera congionto, e senatore eletto dal mentovato principe, acciò vi assistessero con abito di stretto bruno, come eglino fecero. Il conte di Santo Stefano persuaso, giusta il costume di Spagna, che i magistrati non potessero ingramagliarsi, che ne’ soli lutti delle persone reali, attribuì a delitto quanto operato avea il senato, e volea in gastigo levare la toga ad Antonino la Placa, ch’era il senatore priore, che fa da capo, quando manca il pretore. Il principe di Valguarnera, dispiaciuto che quel cavaliere dovesse soffrire la detta pena per un onore fatto alla sua famiglia, amò meglio di palesare al conte di Santo Stefano che tutta la colpa dovea rifondersi nel suo parente, e a stenti ottenne che questi in vece del di Placa fosse tolto dalla carica di senatore (1873).
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