Deesi anche referire a questo saggio uomo la proibizione fatta per tutta l’Isola di portare armi da fuoco, coltelli, stilletti, ed altre armi offensive pubblicata a’ 9 del seguente luglio. Fu finalmente un saggio provvedimento suggerito da questo segretario il divieto a’ giudici di accordare senza motivo dilazione a’ debitori, essendo questa indulgenza perniciosa a’ creditori (1881).
      Accaddero in questo anno varie vicende a’ Turchi, che ora da’ Veneziani, ora dall’augusto Leopoldo erano bersagliati, e privati de’ loro stati; ma la principale loro sconfitta fu quella accaduta a Moatz, dove nel dì 12 di agosto furono costretti ad una vergognosa fuga per il valore dell’elettore di Baviera, che comandava l’armata imperiale; dove restarono di loro fra morti, ed annegati nel fiume Dravo sopra a otto mila, e abbandonarono l’intero campo alle truppe cesaree; in cui fu trovato un ricchissimo bottino (1882). Giunse questa lieta notizia nello stesso mese in Palermo, dove per ordine del vicerè fu avvisata collo sparo de’ cannoni, e colle salve de’ soldati (1883): ciò, che fu anche eseguito per tutte le fortezze del regno.
      Volle questo vicerè nello stesso anno visitare i castelli della Sicilia, e partì ai 3 di ottobre per Messina, non conducendo seco [428] nè la viceregina, nè il ministero; giacchè contava di trattenersi poco tempo in questo viaggio, e di ritornarsene tantosto a Palermo. Vi si recò colle galee, e dopo di esservi dimorato quasi tutto il mese suddetto, andò a visitare le fortificazioni di Agosta, di Catania, e di Siracusa, e poi venne a Milazzo, dove sorpreso da’ tempi cattivi vi restò sequestrato per lo spazio di quindici giorni; nè sperando, essendo il mare burrascoso, di poter azzardarsi alla incostanza delle onde, determinò di restituirsi alla capitale per terra, come fece, essendovi arrivato ai 26 di novembre (1884).