Continuarono a prosperare le armi cesaree contro i Maomettani in Ungherìa, e dopo di avere ricuperata dalle mani de’ medesimi Alba Reale, una delle città più cospicue di quel regno, vennero a capo d’impossessarsi dell’importantissima piazza di Belgrado; ciò che ottennero a’ 6 di settembre 1688 (1885). Questa lieta notizia arrivò in pochi giorni in Sicilia, e fu perciò cantato così in Palermo, che per tutte le città del regno il Te Deum in rendimento di grazie: i castelli rimbombarono colle loro artiglierìe: e anche le truppe degli Spagnuoli squadronati nella piazza del regio palagio fecero le salve reali (1886). Rallegrossi la Sicilia ancora in quest’anno all’udire la percossa, ch’ebbero gli Algerini dal re Cristianissimo, che mandò per la terza volta le sue navi a bombardare la loro città, nella quale furono buttate sino a mille, e dugento bombe, che le arrecarono infiniti danni (1887).
Ne’ principî dell’anno seguente 1689 fu la corte di Madrid immersa in un grandissimo lutto; giacchè a’ 12 (1888) di febbrajo Maria Aloisia di Borbone moglie del Cattolico re nel più bel fiore della sua età se ne morì: lasciando vedovo, ed inconsolabile l’afflitto suo marito, così per la perdita di questa principessa, che teneramente amava, come perchè si vedea privo di prole. Si seppe questo infausto avvenimento in Palermo a’ 26 del seguente mese di marzo. Il senato, il ministero, e la nobiltà vestiti in stretto lutto andarono al palagio reale a fare la visita di condoglianza al signor vicerè, e lo stesso eseguirono le dame colla viceregina.
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