Pagina (955/1481)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Scelse poi per suo vicario generale nelle due desolate valli di Noto, e di Demona Giuseppe Lanza duca di Camastra, gentiluomo di camera di sua maestà, cavaliere di sperimentata prudenza, e di singolari talenti, cui diede ogni potere per esercitarlo, dove la necessità lo richiedesse. L’attività di questo cavaliere fu tale, che ne riscosse gli applausi [432] dappertutto, e i Catanesi gli restarono così obbligati, che rifabbricandosi la loro città, per eternare il di lui nome, chiamarono una delle strade di essa, la strada di Lanza, e per addimostrare la loro riconoscenza al vicerè, che lo avea scelto, chiamarono Porta Uzeda la principale della nuova città (1907).
      Mancava nella capitale un luogo proprio per le rappresentanze teatrali. Fin dall’anno antecedente 1692 avea il ceto de’ musici impreso di fabbricare un teatro spazioso, e di ottima architettura; nel che ottennero delle agevolazioni non solamente dalla nobiltà, ma ancora dallo stesso vicerè, che vi concorsero co’ loro denari. Ne fu fatta l’apertura a’ 28 di ottobre, e vi si recitò un’opera sacra intitolata: l’innocenza penitente (1908).
      Il terremoto degli 11 di gennaro, di cui abbiamo parlato, non fe danno in Palermo, che alla fabbrica delle regie carceri, la quale fu in questo istesso anno ristorata sotto gli auspicî del duca di Uzeda, in lode del quale vi fu apposta una così magnifica, e gloriosa iscrizione, che, se codesti monumenti fossero i testimoni della verità, avremmo certamente una idea talmente vantaggiosa del governo di questo vicerè, che smentirebbe quanto di male ne scrissero gli scrittori contemporanei.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



Appendice - Indici - Note




Noto Demona Giuseppe Lanza Camastra Catanesi Lanza Porta Uzeda Palermo Uzeda