Queste giulive notizie furono accolte con trasporto; si udirono per la città, e per lo regno le salve reali de’ castelli, e delle soldatesche; fu ringraziato l’Altissimo in tutte le chiese; ed in Palermo, oltre la solenne cavalcata, che fu eseguita nel dì 9, e il giuoco del toro, che a’ 10 fu fatto nella piazza del real palagio, il senato fe costruire un superbo carro, che girò per la città, su cui erano i musici, che cantarono [435] un dramma analogo alla guarigione de’ sovrani, e nella piazza Vigliena fe ergere quattro palchetti di musici, e suonatori, dove di ora in ora erano cantati de’ mottetti. Il duca di Veraguas dalle finestre del regio palagio fe buttare quantità di torchî di cera, e di denaro al popolo, tenne per molti giorni de’ festini negli appartamenti reali, vi fe recitare molte comedie in musica, e trattò con isquisiti rinfreschi la numerosa nobiltà, che in gala sfarzosa andò a godere i nobili spettacoli, che dava il viceregnante (1921).
Un incidente fortunato per il regio erario accadde nello stesso mese di ottobre. Naufragò nel mare di Mazzara un grosso vascello francese, che per diritto di rappresaglia, essendo il re in guerra colla Francia, divenne un acquisto della corona. Il vicerè spedì subito in quella città Giuseppe Fernandez de Medrano maestro razionale del real patrimonio, che per la integrità, e per l’abilità sua fu creduto il più adatto ministro a quest’uopo. Conoscendo questi che il vascello apparteneva al sovrano, fece esattamente registrare quanto contenea.
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