Nel dì 10 si ferono per 9 giorni l’esequie nella regia cappella di S. Pietro al real palagio per il defunto Carlo II (1941).
      Così terminò il secolo XVII, e con esso finì la linea austriaca di Spagna nel dominio del regno di Sicilia, che durò dall’anno 1516 sino al presente, e subentrò nel reggimento di esso l’illustre famiglia Borbone sotto il re Filippo V, delle di cui vicende ne’ primi anni del suo impero ragioneremo nel libro che segue.
     
     
      [440]
      AVVERTIMENTO
     
      Alla pag. 149 nota 3, saravvi per avventura taluno, che ci rimprovererà di aver detto che alla morte del re Ferdinando il Cattolico non vi era prammatica alcuna, la quale prescrivesse che i vicerè, anche morto il sovrano, dovessero continuare nel reggimento della Sicilia, e che la prima prammatica che l’ordinasse, era appunto quella di Carlo V, il che abbiamo ripetuto alla pag. 162 nota 4, e ci apporterà in contrario le due prammatiche del re Giovanni l’una dei 31 di dicembre 1465, e l’altra dei 10 di giugno 1478, che sono ambedue riferite nel tomo I delle prammatiche, stampato in Palermo l’anno 1636, al titolo de officio Proregis p. 1 e seg. Ma riguardo alla prima, che rinviensi originale nella regia cancellaria, fu certamente rivocata dallo stesso re Giovanni ad istanza del gran giustiziere Giovan Tommaso Moncada conte di Adernò, come costa dal regio dispaccio del 25 di luglio dell’anno 1477 (Reg. della regia cancellaria dell’anno 1477.1478, XI. ind. fogl. 22). Rammenta in esso dispaccio il ridetto sovrano la mentovata prammatica, e dice che questa fu esecutoriata in Sicilia dieci anni dopo che era stata fatta, senza punto avvisarne il gran giustiziere, che vi avea interesse.