In quanto a noi, essendo scorso già il triennio, in cui ci avea il cardinale del Giudice così lodevolmente governati, ed essendo chiamato alla cura [452] pastorale della sua chiesa di Morreale, il re destinò il nuovo viceregnante, eleggendo a questa carica Isidoro della Cueva, e Bonavides marchese di Bedmar. Il dispaccio reale fu sottoscritto in Madrid a’ 5 di aprile 1705 (1983).
CAPO III.
Isidoro della Cueva, e Bonavides marchese di Bedmar vicerè.
Arrivò questo nuovo vicerè in Palermo nel dì 15 di luglio del detto anno, accompagnato da quattro galee; ma non prese possesso, che nel giorno seguente; e dopo il cardinale del Giudice recossi alla sua chiesa di Morreale. Andò dunque al solito in detto giorno, dopo di aver fatta l’entrata pubblica nel cocchio del senato di questa città, alla cattedrale, e fatto ivi il giuramento, previa la lettura della cedola reale, si ritirò al regio palagio. La detta carta reale non trovasi registrata nell’officina del protonotaro che a’ 21 (1984) dello stesso mese (1985). Il cardinale non si trattenne molto tempo nella sua chiesa, ma ne partì nel mese di dicembre, per portarsi a Napoli, e poi passare a Roma. Infatti a’ 28 di esso mese si pose alla vela, servito da tre galee, ed onorato fino a bordo dalla presenza del vicerè, e di tutta la nobiltà di Palermo (1986).
La monarchia Borbona, che sul principio del secolo si era resa così formidabile, parea in questo anno, e nel seguente 1706, che andasse a tramontare. Il re Filippo tentato avea indarno di riprendere la città di Barcellona, dove stavasi acclamato per sovrano l’arciduca Carlo, ed era stato costretto a levare lo assedio, e a ritirarsi a Madrid.
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