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      Soggiunse, che oltre di dover precaversi da’ danni, che soffrir poteano da’ nemici della corona, era di mestieri di dar riparo a’ mali interni, che affligevano il regno, e arrecavano un sensibile detrimento al pubblico commercio. Correano in fatti molte monete falsificate; e quelle, ch’erano di giusta lega, trovavansi mancanti per la solita frode di tosarle: e perciò ne’ negoziati era d’uopo di pesarle, e di rifare ciò che mancava; la qual cosa non solamente era dannosa a’ compratori, ma nuocea inoltre alla sollecita spedizione delle vendite, e delle compre, per il tempo che vi si doveva consumare, e facea ostacolo alla libertà del traffico (1994).
      Convenendo i parlamentarî della risposta, che dar doveano al vicerè, nel dì 18 dello stesso mese si presentarono al medesimo, e gli palesarono, ch’eglino erano contenti di prorogare i donativi ordinarî così triennali, che gli altri, che si rinnovavano di nove in nove anni, de’ quali si è fatta menzione nel riferire gli antecedenti parlamenti, e che per riguardo al sussidio straordinario, che si dimandava, erano disposti di offerire al monarca dugento mila scudi, i quali fossero impiegati in parte per ristorare le fortificazioni, e provvederle degli attrezzi militari da guerra, e in parte per fabbricare la nuova moneta di argento, giusta gli ordini ch’erano venuti dalla corte, e colla ripartizione che viene accennata negli atti di questa assemblea; in cui ebbe il Bedmar le solite mille oncie di regalo, e il suo cameriere maggiore co’ regî uffiziali la consueta riconoscenza (1995).


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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