Accudendo il gabinetto di Madrid alle giuste premure di questo governante, spedě nove navi, fra vascelli, e tartane, sulle quali furono imbarcati tre mila soldati, parte spagnuoli, parte francesi, e parte irlandesi. Arrivarono queste milizie in Palermo ai 28 di aprile, e il marchese di Balbases, trovandosi abbastanza provisto, spedě otto compagnie di cavalleria in Messina, dove maggiore era il pericolo, oltre quelle che vi si erano antecedentemente mandate, le quali partirono lo stesso giorno, e nel dě seguente per il loro destino; e le altre trattenne presso di sč (2008).
Fra quei che restarono in Palermo, furono gl’Irlandesi che erano comandati dal maresciallo di campo conte di Maoně. Questo cavaliere si era acquistata molta riputazione in Italia nella difesa di Cremona, e di poi era stato adoprato dalla corte di Spagna contro i rubelli di Valenza. Ma era fama, che egli in questa cittŕ si fosse mostrato troppo condiscendente coi suoi soldati, permettendo loro il saccheggio, e perdonando ai medesimi le piů atroci crudeltŕ usate contro quei sventurati cittadini. Correa anche voce, che dal saccheggio non fossero state neppure esenti le chiese di Dio, e che il Maoně fosse stato a parte di tutto il bottino. Questa opinione vera, o falsa che fosse stata, fe guardare di mal occhio dal popolo il reggimento degl’Irlandesi, e il comandante di esso: temendo di non ricevere un pari trattamento a quello dei Valenziani. Aggiungeasi a questi sospetti la persuasione, che costoro fossero Francesi; poichč l’unione fra la Spagna, e la Francia, e il linguaggio, che costoro adopravano per farsi capire, ch’era il francese, fecero credere agl’idioti ch’eglino veramente fossero di quella nazione.
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