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      Per quanto però il vicerè fosse costante nello impedire che le soldatesche adoprassero le armi contro i cittadini, non potè nonostante non aderire a’ consigli di coloro che gli suggerirono, che almeno si fortificasse nel regio palagio per la propria difesa. Acconsentì adunque che si rivolgessero contro la città i cannoni de’ due forti presso il medesimo palagio eretti l’anno 1648 dal cardinal Trivulzio, di cui si parlò nel libro antecedente. La mattina perciò de’ 29 di maggio, sul far del giorno, furono trovate le artiglierie de’ ridetti baluardi rivolte contro la città, e gli artiglieri pronti a dar fuoco, quando bisognasse. I consoli vedendo questa novità, ordinarono, che i cannoni de’ due bastioni di Montalto, e della Balata si appuntassero contro il regio palagio, comandando ai loro artiglieri, che ad ogni menoma mozione, che facessero quei de’ due fortini del palagio contro la città, tempestassero senza interruzione la casa viceregia, sino a ridurla in un mucchio di sassi (2015).
      Crebbe lo sdegno de’ consoli sulle ore 14, quando videro entrare per la Porta Nuova in città la cavalleria, che si squadronò innanzi al regio palagio, stendendosi sino al seminario de’ cherici. Allora Palermo fu nel maggiore iscompiglio; tutti i cittadini si armarono, e si postarono alle bocche delle strade, che conducevano nel Cassero, ch’era del pari pieno di gente armata. Molti di essi si ritirarono nelle proprie case, che chiusero, e si posero alle finestre, colle armi alle mani, per difendersi.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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